Who Was Giorgio Morandi, Master Painter and Perfecter of the Meditative Stare?

Andy Battaglia, ART news, Luglio 17, 2020

CHI ERA GIORGIO MORANDI, MAESTRO DI PITTURA E PERFEZIONATORE DELLO SGUARDO CONTEMPLATIVO?

 

L'illustre artista italiano Giorgio Morandi ha creato dei dipinti che, nell'essere simultaneamente semplici e complessi, aprono la mente. Le sue nature morte di bottiglie disposte su sfondi neutri - il mezzo espressivo che preferiva - paiono ad alcuni noiosi, mentre per altri sono incommensurabili nel loro fascino. Sono quei tipi di dipinti che si possono osservare per ore, intrattenuti dalla loro quiete. E con il piacere che si prova sembra quasi di osservare il dipingere stesso - l'atto, il risultato, il misterioso linguaggio che trasuda da una tela.

Scrivendo del suo lavoro in Giorgio Morandi 1890-1964 (il catalogo di una mostra del 2008), Maria Cristina Bandera suggerisce, "Sembra che non lasci spazio ad alcun tipo di incertezza o crisi in cui facilmente ci riconosciamo". E il celebrato storico dell'arte italiano Roberto Longhi lo ha riassunto in termini più concreti, scrivendo con ammirazione dei suoi "semplici 'oggetti' disposti, scalati, variati, permutati in polvere".

Per quanto la fama di Morandi sia ben radicata tra gli appassionati di arte, egli rimane tuttavia una figura peculiare e quasi mistica, non strettamente affiliata ad alcuna corrente artistica o periodo. Sembra che abbia lavorato al di là del tempo, in un mondo tutto suo, prima della sua morte nel 1964, all'età di 73 anni. A seguire sono riportati alcuni fatti meno noti su questo artista la cui storia può apparire riservata e contemplativa quanto i dipinti che ha creato.

 

Non si è mai allontanato troppo da casa.

Fatto forse appropriato per un artista la cui visione era così ravvicinata e intima, era risaputo che Morandi restava quasi sempre vicino alla città di Bologna - luogo della sua nascita e morte e tuttora dimora del museo dedicato alla sua attività e al suo studio, che è stato preservato e che è possibile visitare per il gusto di assaporarne l'atmosfera. Come riportato nella monografia Morandi: 1890-1964, l'artista ha lasciato l'Italia solo tre volte, tutte in tarda età. All'interno dei confini nazionali, era propenso a villeggiature in campagna, nelle quali lavorò a un stile di pittura paesaggistica che rimanda ai dipinti di bottiglie e recipienti per i quali è più celebre.

 

Era un estimatore dell'Impressionismo.

Insieme ai suoi antichi conterranei del periodo rinascimentale, Morandi nutriva una speciale passione per i pittori impressionisti, le cui visioni eteree influenzarono certamente il suo stile. Ha scritto, tracciando una discendenza dall'epoca d'oro di Giotto e Masaccio, "Dei moderni ritengo Corot, Courbet, Fattori e Cézanne gli eredi più legittimi della gloriosa tradizione italiana". E la sua predilezione per Cézanne è particolarmente evidente nei dipinti, che spesso sembrano sghembi, ma solo un poco - come una visione che vede una visione di se stessa mentre immagina cosa invece ci sia nello spazio periferale.

 

È amato dagli architetti.

Morandi diceva che, dopotutto, anche una natura morta è architettura. Si riferiva alla maniera pittorica per cui disponeva e ri-disponeva oggetti similari, come un fantasioso urbanista. Rivisitava oggetti del tutto ordinari, ma le interazioni fra di essi potevano volgersi in relazioni intricate, tramite discreti trattamenti delle texture e dei colori ad aggiungere ulteriore enfasi a ciò che potrebbe innalzarsi come lo skyline di una città, in un linguaggio del tutto proprio. In una lettera, un amico scriveva a Morandi rivelandogli l'ammirazione del celebre architetto Oscar Storonov e aggiungeva che anche Breuer, Mies van der Rohe, Gropius ed altri (tutte stelle del Bauhaus) lo conoscevano e lo ammiravano. Lo stesso Frank Gehry ha citato Morandi come ispirazione per una casa dal design insolito che ha concepito a Wayzata, in Minnesota. 

 

Tra i suoi ammiratori ci sono anche i cineasti.

Il lavoro di Morandi è stato fonte di fascinazione per alcuni celebri registi italiani. Federico Fellini ha incluso una sua opera ne La dolce vita e lo stesso ha fatto Michelangelo Antonioni ne La notte. Le sue opere hanno anche fatto parte delle collezioni di Carlo Ponti (il leggendario produttore cinematografico e marito di Sophia Loren) e Vittorio De Sica (regista del classico senza tempo Ladri di bicilette).

 

Ha insegnato disegno ai bambini delle scuole.

Nel 1914, anno in cui ebbe una specie di breve flirt con il movimento Futurista italiano, Morandi cominciò a insegnare disegno nelle scuole elementari di Bologna - un incarico continuato fino al 1930.

 

Appare in un romanzo di Don DeLillo.

I pensieri che le opere di Morandi sanno originare bene si accostano allo stile pacato e analitico del tardo Don DeLillo. Il suo romanzo del 2007, L'uomo che cade, fa di Morandi un personaggio ricorrente, in una storia ambientata dopo il disastro degli attacchi dell'undici settembre al World Trade Center di New York. Ad un certo punto un personaggio decide di visitare una mostra di Morandi in una galleria e trova dei disegni da scrutare. "Esaminò i disegni", scrive DeLillo. "Non sapeva bene perché li stesse fissando con tanta intensità. Stava passando dal piacere ad una sorta di assimilazione. Cercava di assorbire ciò che vedeva, portarlo a casa, avvolgerselo attorno, dormirci dentro. C'era così tanto da vedere".

 

Gli oggetti del suo studio sono il soggetto di alcune notevoli fotografie.

Nel 2015 il fotografo Joel Meyerowitz ha pubblicato Morandi's Objects, un libro composto da fotografie di bottiglie, vasi, brocche, caraffe, ceppi e altre cose che tuttora conservano un'aura peculiare nello studio dell'artista a Bologna. La scrittrice Maggie Barrett (che è anche la moglie e una stretta collaboratrice di Meyerowitz) ha scritto in un'introduzione: "Avendo vissuto per venticinque anni con Joel Meyerowitz, sono giunta a carpirne, almeno in parte, il mistero. Ma, nonostante io abbia osservato attentamente i dipinti di Morandi per trentacinque anni, quest'uomo rimane un enigma, non solo per me, ma anche per quelli che l'hanno conosciuto".

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