At This Art Basel, Competition Makes Room for Collaboration

Sophie Haigney, The New York Times, Maggio 21, 2021

IN QUESTA EDIZIONE DI ART BASEL, LA COMPETIZIONE LASCIA IL POSTO ALLA COLLABORAZIONE

SOPHIA HAGNEY, THE NEW YORK TIMES, 21 MAGGIO 2021

 

LE GALLERIE D'ARTE SI STANNO ACCORGENDO DELL'IMPORTANZA DELLA CONDIVISIONE DI STAND E SFORZI, SPECIALMENTE IN UN ANNO DI PANDEMIA.

Quest'anno, ad Art Basel Hong Kong, otto gallerie d'arte italiane condivideranno gli spazi per un'esposizione collettiva, in un'insolita sinergia. E non sono le sole che si stanno alleando. Due gallerie d'arte tedesche hanno unito le forze e una galleria già presente ad Hong Kong si è associata con una controparte internazionale per assicurarsi una buona riuscita in una fiera che, pur avendo luogo in presenza, rimane gravata dalle restrizioni di viaggio.

Lo stand collettivo, appropriatamente chiamato Italians, è in parte supportato dall'Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong e include opere di diversi artisti italiani del Noecento. Tra questi, Giorgio Morandi e Michelangelo Pistoletto, accanto a lavori più contemporanei di Paola Pivi e Francesco Vezzoli.

"Non è una panoramica storica", afferma Fabio Cavallucci, lo storico dell'arte curatore dello stand, che occupa circa 80 metri quadri. "È un modo per creare un'atmosfera di connessioni e contrasti e indagare uno specifico stile italiano visibile nell'arte, nel design e nella moda". Nelle fiere d'arte, gli stand collaborativi sono poco ortodossi, dato che generalmente le gallerie lottano per l'attenzione e le vendite. Tuttavia, quest'anno alcuni di questi rivali hanno scelto, invece, di collaborare, in un inusuale esperimento motivato da restrizioni e condizionamenti legati alla pandemia. "Essere uniti è uno statement politico, in un certo senso", ha dichiarato Cavallucci. "Nella pandemia ci siamo resi conto che siamo tutti sulla stessa barca, non possiamo essere indipendenti e non possiamo arrivare alle persone da soli". 

È anche, chiaramente, una scelta pratica: la quarantena per i viaggiatori internazionali ha reso difficile presenziare alla fiera per chi gestisce gallerie fuori da Hong Kong, e molti stanno decidendo di partecipare da remoto, lasciando membri dello staff di Art Basel ad amministrare gli stand.

È semplicemente molto più sensato condividere gli sforzi organizzativi e i costi, piuttosto che tentare di allestire stand separati da remoto.

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Lo stand degli Italians è la culminazione di un progetto a lungo immaginato, portato avanti da Stefano Fossati, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Hong Kong, un organo ufficiale del governo italiano che promuove la lingua e la cultura nazionali all'estero. La collaborazione in occasione della fiera è pensata per inaugurare un'iniziativa su larga scala dedicata alla riflessione sullo stile italiano. "Non ricordo un momento in cui un'istituzione pubblica italiana, un'istituzione culturale ufficiale, sia intervenuta nel sistema del mercato dell'arte", ha affermato Cavallucci. "Certamente è dovuto alla situazione della pandemia, ma è uno step importante, l'inizio di una nuova tendenza nella quale le gallerie lavorano insieme alle istituzioni pubbliche".

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