ARTGENÈVE / NIGHT-FALL
PARigi
24 Giugno - 9 luglio 2023
artgenève / Night-Fall offre un concetto gastronomico effimero, con l'obiettivo di creare uno spazio di incontro grazie a una scenografia artistica immersiva e un menu originale.
Claudine Drai a Le Grand Vefour dello chef Guy Martin
Attraversare i Jardins du Palais Royal invita alla contemplazione, alla bellezza, all'armonia. Aprendo la porta del Grand Véfour, il visitatore è avvinto dal fascino poetico della natura, dalla sua forza e dalla sua vitalità. Composte da molteplici frammenti di carta di seta di diverse dimensioni su tela, l'opera di Claudine Drai è un inno alla natura. "Il lavoro di Claudine Drai è sia reale che irreale. È un mondo al di là di ogni luogo. Intimamente toccato dal suo universo, non ho mai dubitato dell'interpretazione che Claudine Drai avrebbe dato del Petit Salon. Per me era ovvio e lo scopo va oltre le parole", afferma Guy Martin.
Per Night-Fall Paris, Maggiore g.a.m. presenta la collaborazione tra l'artista contemporanea Claudine Drai e lo chef stellato Guy Martin a Le Grand Vefour. Questo luogo di alta gastronomia parigina ha aperto le sue porte all'arte contemporanea nel 2017, quando Guy Martin ha invitato Claudine Drai per ripensare il Petit Salon del suo storico ristorante, che negli anni ha ospitato Napoleone e Giuseppina, Victor Hugo, Balzac, Colette, ma anche Jean Cocteau, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, ecc. Restaurato in stile Secondo Impero, il locale presenta boiserie intagliate in legno, tele protette da vetri e dipinte con raffigurazioni di fiori, uccelli, grano, uva e vento. Ad essi fa eco l'opera realizzata da Claudine Drai nel Petit Salon. In una misteriosa alchimia, l'opera di Claudine è un'evidenza, una necessità interiore, un Eden poetico dove la natura ama il luogo che la anima. L'artista invita il visitatore ad attraversare l'oscurità per penetrare passo a passo nell'installazione. Nelle sue opere Drai rende visibile l'invisibile, materiale l'immateriale. Ogni forma esiste all'interno dell'opera, ma in lontananza lo sguardo si indebolisce e crea una sorta di astrazione, "come nel nostro mondo reale, dove l'apparenza è sempre in costante dinamismo, dove la trama, il movimento dell'aria modificano la percezione del reale immaginario" . Le forme della carta sono gesti spaziali ripresi nel volo degli angeli o degli uccelli. Il visitatore è in un'opera che sta anche guardando, è qui e altrove. Un viaggio in uno spazio disegnato dall'opera stessa, senza cornice, senza spigoli, dove lo spazio della realtà e quello dell'opera si fondono. Il luogo diventa l'opera.
Durante il periodo di Night-Fall Paris dal 24 giugno al 9 luglio sarà anche possibile degustare nel menu un piatto speciale che è stato creato da Guy Martin ispirandosi all'opera di Claudine Drai. Chef stellato, è stato votato chef del 21° secolo in Giappone e si classificato tra i sette migliori cuochi del mondo. Le guide Gault & Millau, Champérard e Pudlowski lo hanno già eletto più volte Chef dell'anno, così come Le Grand Véfour è stato classificato tra i venti migliori ristoranti del mondo. Profondamente toccato dal mondo di Claudine Drai, che lo ha colpito sin dal loro primo incontro nel 2015, Guy Martin ha deciso di affidare all'artista il salone provato al primo piano del ristorante. Ben al di là di una commissione, Guy Martin offre totale libertà a Claudine Drai che immagina il luogo come un'opera permanente.
"Al piano terra del Grand Véfour, in un'esaltazione del colore, i motivi inventano lo spazio senza interromperlo. In una sensazione di infinito, il tempo pone la storia e la perde al tempo. Lo sguardo vaga nelle immagini che diventano lo spazio stesso. I pannelli evocano la natura del luogo. Fiori, uccelli, grano, uva, vento depositano in noi le loro emozioni. I profumi toccano la superficie degli occhi. Gli specchi divengono l'altro lato del mondo, riflessi di immagini o esseri viventi nel presente o altrove nel tempo o nello spazio. Come vestali, le sagome delle donne portano i simboli del luogo e disegnano lo spazio verticale che segna l'orizzonte", sente Claudine Drai.