Claudine Drai (Parigi, 1951) è un'artista francese che attualmente vive e lavora a Parigi.
Le opere di Claudine Drai, realizzate con materiali di ogni tipo, sviluppano il rapporto tra ciò che è fisico e ciò che è intangibile, così come la presenza e l'assenza che risalgono alla fonte di una genesi. Uno dei materiali preferiti di Drai è la carta, in particolare la carta di seta e la carta giapponese, che l'artista increspa per dare forma ed eternare un mondo fragile. Trasformando in materiale l'immateriale, crea candide composizioni che escono dalla tela e si espandono nello spazio giocando con luci e ombre, rivelando un mondo trascendente costellato da misteriose presenze. La delicatezza delle sue creazioni è sottolineata dalla prevalenza del bianco che crea trasparenze, illusioni e giochi di luce. Come ha scritto Olivier Kaeppelin:
«Questo è ciò che ella sperimenta, questa dinamica permanente che va dal vuoto, dal "nulla" alla forma e poi dalla forma al "nulla", prima di ritentare nuovamente l'avventura di questa realtà in divenire. Guardando da vicino, i rilievi di Claudine Drai rivelano l'atto di una nascita. Nascite fragili, insicure, la cui sopravvivenza deve essere assicurata attraverso un'azione costantemente rinnovata».
Non è il bianco indiscriminato né la figura di carta che vi prende forma, ma è lo stato intermedio che le fa tremare, oscillare come canne al vento, in pieno movimento. Questa intenzione di rimanere nella vibrazione essenziale e vitale non è senza pericoli. L'esito, il pensiero che lo concepisce sono sospesi in un vuoto. Se la tensione scompare, questo vuoto può dipanarsi e portare via tutto, facendo sprofondare l'opera nell'abisso. Claudine Drai si cimenta in un pericoloso faccia a faccia con gli “angeli”, gli spiriti della sua opera. Proprio perché esiste il pericolo che tutto vada dissolvendosi nel candore siamo costretti a rimanere vigili, acuendo i nostri sensi così come la nostra comprensione. Claudine Drai propone una realtà accresciuta dalla consapevolezza e dalle sensazioni: quest'ultime sono generate dal rischio di non percepire più, di non vedere più. Questo risveglio apre il campo di un'avventura estetica dove il minimo contrappunto, il minimo volteggio, la modulazione più leggera contribuisce alla costruzione del significato dell'opera.
Claudine Drai ha lavorato su commissioni pubbliche in molte occasioni. Tra questi, la scultura monumentale per la hall dell'ospedale Saint-Camille di Bry-sur-Marne, con il patrocinio della Caisse des Dépôts et Consignation; un trittico fatto di carta e pigmenti che suggerisce una connessione tra le tre grandi religioni monoteiste realizzato nel 2008 e successivamente esposto nella sala comune dell'aeroporto Roissy-Charles de Gaulle; una scultura come tributo a tutte le vittime degli attentati terroristici, realizzata nel 2016 con il supporto di ADP Group. Nel 2012 inizia a lavorare anche il bronzo, piegandolo fino a farlo apparire leggero come la carta.
Alla 57esima Biennale di Venezia del 2017 il suo progetto espositivo intitolato Le lien des mondes era pieno di contaminazioni da mondi diversi e ha coinvolto personalità provenienti dal mondo della poesia, dell'arte culinaria e dell'alta moda, come lo stilista Hubert Barrère e lo chef stellato Guy Martin. Nello stesso anno il Palazzo Fortuny di Venezia la inserisce nella collettiva Intuition e le sue opere sono esposte nella sala privata del Grand Vèfour, il ristorante parigino dello chef Guy Martin all'interno di un palazzo storico del '700.
La sperimentazione multisensoriale di Claudine Drai inizia nel 1994, quando comincia ad includere
l'olfatto nelle sue opere tridimensionali. La sua straordinaria percezione nel campo dei profumi
le permette di lavorare insieme a Guerlain nel 2018 per la celebrazione del 190° anniversario di
fondazione della Maison de Parfum. In questa occasione si è tenuta una mostra intitolata L'ame du temps, inaugurata dall'artista nello storico negozio di Guerlain sugli Champs-Elysées. Come risultato di questa speciale sinergia, è stato lanciato in edizione limitata il profumo L'Heure Blanche. La creatività dell'artista francese l'ha anche condotta a sperimentazioni nel campo dell'architettura. Nel 2021, in collaborazione con l'architetto francese Vincent Parreira, crea un'opera d'arte per il progetto «1 building 1 artwork» avviata da Laurent Dumas, fondatore e presidente del gruppo Emerige.
Il celebre regista Wim Wenders è rimasto a tal punto ammaliato e affascinato dai lavori di Claudine Drai da realizzare un'opera di videoarte intitolata présence, che indaga il suo metodo di lavoro. Si tratta di una creazione in 3D che, partendo dall'arte di Claudine Drai, esplora la genesi dell'arte attraverso un suggestivo racconto visivo. présence è stato proiettato durante la settimana di apertura della Biennale di Venezia 2022 a Palazzo Grassi grazie al supporto di François Pinault ed è stato proiettato al Centre Pompidou a Parigi nell'ottobre 2023. Il pubblico rimane stregato nel guardare l'artista che lavora nel suo studio, mentre increspa la carta con le proprie mani, a volte con gli occhi chiusi, come se le sue mani sapessero istintivamente ciò che la mente suggerisce. Nel 2022 ACP- Palazzo Franchetti, la fondazione veneziana di proprietà di Alessia e Roberta Calarota, ha ospitato una selezione delle sue opere.
Nel 2023 si sono svolti due grandi eventi: la presentazione della video opera présence di Wim
Wenders al Centre Pompidou di Parigi, insieme all'inaugurazione dell'opera acquisita da Guerlain per la loro sede sugli Champs Elysée.
Nel dicembre 2024 il Centre Pompidou ospiterà una mostra con una selezione di sue opere.
Le opere di Claudine Drai sono incluse in prestigiose collezioni private in tutto il mondo e i suoi lavorisono stati esposti in importanti gallerie e musei, come il Centre Pompidou a Parigi, la Fondation Maeght a Saint-Paul-de-Vence, la Fondation Ghisla a Locarno, in Svizzera. In passato ha lavorato con la Galleria Jérôme de Noirmont a Parigi, La Piscine a Roubaix e la Galleria Hasegawa a Tokyo, in Giappone.