«C'è in tutta la mia pittura una tendenza a geometrizzare che è istintiva, che è uno dei più puri piaceri che mi dà il mio lavoro, e naturalmente sono sensibile alle belle geometrie e al contrappunto coloristico che il più astratto dei quadri può offrirmi»
Massimo Campigli, Scrupoli, Edizioni del Cavallino, Venezia 1955