Arman (Armand Pierre Fernandez; Nizza, 1928 - New York, 2005) grazie al suo approccio innovativo Arman fu tra i primi fondatori firmatari e tra i massimi esponenti del Nouveau Réalisme: il movimento anticipatore della Pop Art, che accumunava un gruppo di artisti sotto il comune denominatore di «Nuovi approcci percettivi del reale», come riportato nello scritto del manifesto originale (1960). Rielaborando gli ideali umanistici di fronte all'espansione industriale contemporanea, i Nouveaux Realistes rinunciano all'illusionismo rappresentativo, virtuale e simbolico, in favore di una nuova scoperta fisica, concreta, tangibile della realtà. Pierre Restany, il teorico del movimento, definisce l'arte di Arman come «il linguaggio della quantità», poiché caratterizzata da accumulazioni che risultano da un'appropriazione di un oggetto "tale e quale" dall'ambiente circostante e dalla sua moltiplicazione, con cui Arman elabora una bellezza estetica dai ritmi solo apparentemente casuali e sempre ottimisti, volti ad esaltare la dimensione poetica della realtà. Appassionato di arte e di antichità (il padre era un antiquario di Nizza) e di judo, dopo essersi cimentato per un breve periodo nella pittura tradizionale, inizia a ricercare un metodo espressivo autonomo, cominciando a realizzare lavori come i Cachets, opere con "timbri" su carta ripetuti ossessivamente; le famose Accumulations di oggetti d'uso quotidiano e le Poubelles: rifiuti, detriti e scarti ammassati in un recipiente trasparente. Protagonista di una mostra epocale, "Le Plein" alla Galerie Iris Clert a Parigi nel 1960, in piena contrapposizione con la precedente esposizone "Le Vide" di Yves Klein nello stesso spazio. Dal 1961, anno in cui espone a "The Art of Assemblage" al M.O.M.A. di New York, per Arman inizia il successo internazionale. Attore per un giorno, Arman appare anche nel documentario Dinner at Daley's realizzato da Andy Wahrol su una performance di Daniel Spoerri.
Le sue opere arricchiscono prestigiose collezioni, tra cui: Tate Modern di Londra, Museum of Modern Art (MoMA) di New York, Centre Pompidou di Parigi, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, D.C.; mentre le sue opere sono state oggetto di importanti mostre personali come, oltre a quelle già citate, si ricordano: Walker Art Center, Minneapolis, Minnesota (1964); Museum Hans Lange, Krefeld, Germania (1965); Palais de Beaux-Arts, Brussels (1966); Modern Art Museum, Stockholm (1970); Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1975); Kuntsmuseum, Sammlung Sprengel, Hanover (1982); Museo Civico delle Belle Arti, Lugano (1984); Contemporary Sculpture Center, Tokyo (1990); The Brooklyn Museum, New York (1991); MIC - Museo Internazionale della Ceramica, Faenza (1994) in collaborazione con la Galleria d'Arte Maggiore g.a.m.; Tel Aviv Museum of Art, Israele (1999); il Brasile con la mostra itinerante al Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand (1999); National Museum of History, Taipei, Taiwan (2000); dopo la sua morte la sua arte è stata il soggetto di numerose retrospettive come quella del Centre Pompidou, Parigi (2011); Museé Tinguely, Basilea (2011); Barbican Center di Londra (2015); e di esposizioni collettive: Fondazione Prada, Venezia (2012 e 2014); Guggenheim Museum, New York (2014-2015).
È in lavorazione una monografia dedicata ad Arman, curata da Germano Celant.
Grazie a uno stretto rapporto di amicizia e personale con Franco Calarota, la Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. ha curato nel 1994 una mostra personale dell'artista al MIC - Museo Internazionale della Ceramica di Faenza in cui Arman si cimenta con monumentali sculture di assemblage in ceramica, dove tra le varie opere riproduce e assembla in ceramica una FIAT 500 in ceramica, nella dimensione originale dell'auto, nell'opera Piccin gari (1994). Altre opere monumentali dell'esposizioni sono: Bielles coulées un assemblage di motori di auto riprodotti in ceramica, Omaggio alla mamma costituita da antiche macchine da cucire, un omaggio all'Italia in Quatre étage de conversation, la rivisitazione in ceramica delle famosi Veneri in Sex- Appeal e Rondelles de belle. Nel 1999, in collaborazione con il Consiglio Comunale di Imola, la Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. ha commissionato ad Arman un monumento dedicato alla Ferrari F40, Rampante (1999) situato all'ingresso dell'autodromo di Imola. La Galleria d'Arte Maggiore g.a.m. ha collaborato con i prestiti di opere a molte delle mostre personali realizzate sull'arte di Arman, tra cui si ricorda l'ultima in ordine temporale a Palazzo Cipolla di Roma, Fondazione Terzo Pilastro, a cura di Germano Celant (2017).