Il linguaggio artistico contemporaneo di Arnaldo Pomodoro (Montefeltro, 1926) si basa su bronzi dalle superfici iper-lucide di sfere, colonne, piramidi che riflettono e divergono la luce e lo spazio che le circonda, mentre allo stesso tempo esplodono in arcaici, moderni e persino fantastiche intricate griglie di riferimenti di codici, segni e "scritte". Come nel caso dell'iconica Sfera, il pezzo forte della sua produzione e un esempio particolarmente puntuale dell'adesione di Pomodoro allo Spazialismo, seguito in un primo tempo negli anni 50 quando incontrò Lucio Fontana a Milano. Infatti in questa opera la superficie perfetta della sfera si spacca in «una successione delirante di frammenti alla ricerca di ordine» (Giulio Carlo Argan), che rivelano il cuore - o come lui lo definisce: il nucleo - per individuarne le possibilità contenute. Le sculture di Pomodoro sono un chiaro riferimento all'interferenza umana in natura, per creare al suo posto qualcosa di più autentico nell'insieme.

La capacità di Pomodoro di rinnovarsi constantemente, ha permesso che esponesse nei cinque continenti, organizzasse opere ambientali e architettoniche sbalorditive, creasse scenografie e costumi di scena per un assortimento completo di opere teatrali e attualmente ha più di 230 opere in mostra in collezioni pubbliche e nei luoghi intorno al mondo.

 

Alcune delle Sfere di Pomodoro possono essere ammirate ai Musei Vaticani, Trinity College, Dublino, il quartiere generale delle Nazioni Unite e il Mt. Sinai Hospital a New York, il Hirshhorn Museum and Sculpture Garden a Washington, D.C., Christian Theological Seminary a Indianapolis, il de Young Museum a San Francisco, Tehran Museum of Contemporary Art, American Republic Insurance Company a Des Moines, Iowa, il Columbus Museum of Art a Columbus, Ohio, la University of California, Berkeley, il Virginia Museum of Fine Arts a Richmond, Virginia, e la Tel Aviv University, Israel.